
Intelligenza Artificiale e Premi Letterari: Il Pulitzer 2024 Apre le Porte all’AI
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Quando l’AI entra nei premi più prestigiosi del giornalismo e della narrativa
L’intelligenza artificiale non è più solo uno strumento tecnico: sta ridefinendo le regole della creatività e del giornalismo. Per la prima volta nella storia, il Premio Pulitzer 2024 ha richiesto ufficialmente ai partecipanti della sezione giornalismo di dichiarare l’uso dell’AI nei propri lavori. Ben cinque finalisti hanno ammesso di aver utilizzato strumenti di intelligenza artificiale nei loro processi editoriali.
Un cambiamento epocale che apre interrogativi etici e pratici: dove finisce il contributo umano e dove inizia quello delle macchine?
Anche i George Polk Awards si interrogano sull’etica dell’AI
Non è solo il Pulitzer a confrontarsi con l’onda dell’AI. I George Polk Awards, tra i più rispettati nel panorama del giornalismo investigativo, stanno valutando l’introduzione di nuove linee guida sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo? Richiedere trasparenza sull’impiego di AI, lasciando poi ai giudici la libertà di valutare caso per caso.
Il curatore del premio, però, mantiene una posizione cauta: l’AI generativa può aiutare nella raccolta dati, ma non dovrebbe sostituirsi al giudizio morale e all’intuizione tipica del lavoro giornalistico d’inchiesta.
Letteratura e AI: il caso Akutagawa in Giappone
Intanto, in Giappone, un evento ha acceso il dibattito anche nel mondo della narrativa. La scrittrice Rie Kudan ha vinto il celebre Premio Akutagawa grazie a un’opera realizzata con l’assistenza di ChatGPT, rivelando che circa il 5% del contenuto è stato generato con l’AI.
Una scelta che ha diviso il pubblico: da un lato, entusiasmo per l’uso creativo delle nuove tecnologie; dall’altro, preoccupazioni per l’autenticità autoriale e per l’equità nei confronti degli scrittori “umani”. Il comitato del premio, tuttavia, non ha ritenuto l’impiego dell’intelligenza artificiale un problema per la valutazione dell’opera.
AI, copyright e controversie legali
Il crescente utilizzo dell’AI nei settori creativi ha già generato azioni legali contro aziende tech come OpenAI, accusate di utilizzare contenuti protetti da copyright per addestrare i propri modelli linguistici. Questi casi mettono in luce un aspetto cruciale: il confine tra innovazione tecnologica e rispetto dei diritti d’autore è sempre più labile.
Il mondo del giornalismo e della letteratura sta vivendo una fase di profonda trasformazione. L’intelligenza artificiale non è più un’opzione, ma una realtà che richiede nuove regole, nuove etiche e un dialogo continuo tra tecnologia e creatività umana.
Giuliana Gagliardi
Chief Editor DiPLANET.Tech