
Il Salone del Mobile di Milano, è già nel 2026
Non vuoi leggerlo? Ascoltalo!
Claudio Feltrin, Presidente Federlegno Arredo, la più importante fiera internazionale per il mondo dell’arredo e del design, ha commentato a chiusura di questa edizione 2025 del Salone del Mobile:
“…Abbiamo registrato un significativo incremento degli operatori stranieri, con una presenza particolarmente forte da parte degli europei. Un segnale importante: l’Europa è il primo mercato di riferimento per il nostro settore”.
Infatti, l’edizione 2025 del Salone consolida, nonostante il quadro economico di grandi incertezze i risultati del 2023, l’anno di Euroluce. L’agenda è già proiettata nel 2026, con nuove opportunità di business anche per gli operatori stranieri la cui presenza, già da quest’anno, ha coinvolto 151 Paesi.
L’edizione 2025 del Salone del Mobile ha raggiunto l’imponente cifra di 302.548 presenze, grazie anche ai Fuorisalone e a un Programma Culturale assolutamente scenografici che hanno contribuito ad anticipare le nuove visioni di un futuro molto vicino.
Questa 63ª edizione del Salone si è confermata un laboratorio di sperimentazione, dove la tecnologia non è un fine ma un mezzo per migliorare la qualità della vita. L’IA, che non dovrà sostituire la creatività umana, la potenzia, offrendo nuovi strumenti per interpretare le esigenze del mercato e anticiparne le tendenze. La sostenibilità resta un pilastro: materiali riciclati, processi produttivi a basso impatto e arredi modulari sono stati ovunque protagonisti, a testimonianza di una visione del design sempre più responsabile e globale.
Siamo già immersi nel 2026 e oltre con la visione di una svolta definitiva della vita quotidiana, sia nel privato che nel lavoro, con lo sviluppo di soluzioni che connettono mondi fisici e digitali tramite intelligenza artificiale, Internet of Things e dispositivi smart, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita sia negli ambienti domestici che urbani.
Il tema di quest’anno – “Thought for Humans” -ha posto l’essere umano al centro della narrazione, esplorando come il design possa migliorare la qualità della vita quotidiana attraverso connessioni emotive e sensoriali. L’obiettivo è stato quello di unire innovazione, artigianato e sostenibilità, mantenendo una forte attenzione all’interazione tra uomo e materiali.
Gli spazi ibridi con ambienti multifunzionali e arredi trasformabili per il lavoro da remoto con un design che unisce la dimensione fisica degli ambienti con quella digitale ha offerto un’esatta proiezione di quello che ci aspetta.
Arredi intelligenti: la casa diventa smart, la tecnologia si è ormai integrata nell’arredo quotidiano. Dai mobili con assistenti vocali integrati, capaci di regolare luci e temperatura, ai sistemi di monitoraggio ambientale che ottimizzano comfort ed efficienza energetica, fino ai materiali bio-integrati e auto-riparanti che allungano la vita dei prodotti e riducono l’impatto ambientale. Non sono mancate soluzioni visionarie, come sedute che si adattano automaticamente alla postura dell’utente o tavoli che si espandono in base al numero di ospiti, il tutto gestito da sensori e interfacce tattili intuitive.
In tutto questo, gioca un ruolo fondamentale l’Intelligenza Artificiale, ormai definitivamente accettata come strumento creativo dalla maggior parte dei designer d’arredo, che la considerano come un supporto per generare nuove idee o migliorare le fasi di progettazione, senza però sostituire la sensibilità umana. Per esempio, il progetto “Caspal” ha dimostrato come l’IA possa essere utilizzata per reinterpretare tecniche artigianali tradizionali in chiave contemporanea.
Ma, nonostante il dominio della tecnologia, la connessione tra la fisicità umana e l’ambiente è stato un tema di primo piano.
Il dialogo tra natura, design e intelligenza artificiale ha proposto allestimenti immersivi con materiali naturali e sistemi interattivi, così come la connessione tra spazi fisici e digitali.
Il Fuorisalone “Mondi Connessi” ha proprio sintetizzato lo spirito innovativo di questa edizione del Salone, presentando una visione globale del design del futuro: la tecnologia al servizio dell’uomo, per esplorare e promuovere una progettazione partecipata e generativa. Il focus è sull’interattività e l’immersione, celebrando il coinvolgimento attraverso il design e l’integrazione di forme avanzate di intelligenza artificiale.
Altro esempio di “connessione”, la campagna visiva del Fuorisalone 2025, realizzata da Silvia Badalotti in collaborazione con l’intelligenza artificiale, si articola in tre soggetti (Gaia©, Net©, Fluid©) che rappresentano un ciclo continuo tra umanità, tecnologia e natura. Ogni elemento è essenziale per la prosperità dell’altro, sottolineando la centralità della circolarità: l’umanità crea la tecnologia, la tecnologia impatta sulla natura, e i cambiamenti nella natura influenzano nuovamente l’umanità.
Tra padiglioni gremiti, installazioni immersive e talk internazionali, la fiera ha offerto una panoramica brillante su come l’innovazione stia ridefinendo il concetto stesso di abitare.
Anche la robotica avanzata e algoritmi predittivi stanno rivoluzionando la produzione nel settore dell’arredo… I robot assemblano arredi complessi con precisione e velocità, mentre la manutenzione predittiva riduce i tempi morti e ottimizza le risorse. Il risultato? Tempi di consegna ridotti, costi più bassi e una qualità costante. Ma la vera rivoluzione è la personalizzazione: grazie all’analisi dei dati, le aziende possono proporre arredi su misura, adattati alle esigenze e ai gusti di ogni cliente, rendendo ogni pezzo unico.
Il Salone del Mobile 2025 ha dimostrato che il futuro dell’arredo è già iniziato, un futuro in cui intelligenza artificiale, automazione e sostenibilità si fondono per creare ambienti più funzionali e su misura.
Giuliana Gagliardi
Chief Editor DiPLANET.Tech