
Godzilla compie 70 anni e torna a ruggire
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Al Comic-Con di San Diego il leggendario Re dei Kaijū celebra un compleanno che segna una vera rinascita digitale. Dal suo debutto nel 1954 con Gojira di Ishirō Honda — simbolo della paura nucleare del Giappone postbellico — Godzilla è diventato un fenomeno globale e ora un caso di studio per l’era dell’AI.
Nel 2025, il mostro radioattivo rinasce in una versione alimentata da reti neurali e modelli generativi. Le sue rughe digitali, i ruggiti iconici e persino le emozioni vengono sintetizzati da sistemi di machine learning e deep learning. Le storiche case di produzione Toho e Legendary Pictures stanno già integrando l’AI generativa per storyboard, trailer e sequenze di film create con modelli text-to-video come Sora di OpenAI o Runway Gen-3. Un semplice prompt — “Godzilla emerge da un mare in tempesta mentre Tokyo viene evacuata” — oggi basta per generare scene da kolossal in pochi minuti.
Non solo effetti speciali: i ricercatori giapponesi hanno creato un digital twin interattivo di Godzilla. Grazie a motion capture e voice cloning, il mostro dialoga in tempo reale con i fan attraverso chatbot vocali, reagendo alle emozioni umane come paura e stupore. La sua voce è stata ricostruita con AI neurale partendo dai ruggiti storici degli anni ’60 e ’70.
Anche il fandom sta riscrivendo la mitologia del Kaijū: centinaia di fan stanno creando versioni alternative di Godzilla con piattaforme come Midjourney, Leonardo.Ai o ElevenLabs. Tra le varianti più virali: Godzilla steampunk e Baby Godzilla in stile Pixar. I contenuti UGC (user generated content) legati a Godzilla hanno superato 100 milioni di visualizzazioni solo nel primo semestre del 2025.
Il futuro? Sempre più sinergico: cinema, intelligenza artificiale e metaverso si fondono, dando vita a un Godzilla immortale e personalizzabile. Dal nucleare all’AI: il mito del Re dei Mostri non è mai stato così vivo — e digitale.
Giuliana Gagliardi
Chief Editor DiPLANET.Tech