
Le “olimpiadi” dell’intelligenza artificiale. Ma in Europa ancora troppa burocrazia
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L’Intelligenza Artificiale (AI) non va in vacanza, anzi accelera come mai prima. Tra scoperte da record, agenti autonomi sempre più evoluti, investimenti miliardari e nuove leggi, l’AI globale sta ridefinendo economia, geopolitica e società.
Come riporta Ts2Tech, il weekend del 20-21 luglio 2025 potrebbe passare alla storia come uno spartiacque nella corsa mondiale all’AI. In sole 48 ore, il settore ha registrato un’esplosione di innovazioni, annunci strategici e svolte normative.
OpenAI ha svelato un modello sperimentale capace di vincere l’oro alle Olimpiadi Internazionali della Matematica, un risultato impensabile fino a pochi anni fa. Intanto si fa strada GPT-5, un sistema modulare pronto a rivoluzionare l’intelligenza generativa.
Non solo: ChatGPT evolve in agente autonomo che agisce online per conto dell’utente — dagli acquisti alle prenotazioni — aprendo un nuovo capitolo per gli assistenti AI. Amazon risponde lanciando AgentCore, una piattaforma per agenti intelligenti supportata da un fondo da 100 milioni di dollari.
Nel frattempo anche l’industria creativa si trasforma: Netflix sfrutta l’AI per generare effetti visivi dieci volte più veloci e a costi ridotti. Le Big Tech corrono a colpi di acquisizioni: Meta investe 14,3 miliardi in Scale AI, Google rafforza DeepMind con i talenti di Windsurf. Le startup AI, come Anthropic (che punta a 100 miliardi di valutazione) e Perplexity AI (18x in un anno), diventano unicorni a tempo di record.
Sul fronte geopolitico, gli Stati Uniti spingono forte: 90 miliardi di dollari per infrastrutture AI e contratti militari milionari a OpenAI, Google, Anthropic e xAI. L’AI diventa così il cuore della nuova sfida tra superpotenze.
L’Europa replica con il nuovo AI Act, operativo dal 1° agosto: regole stringenti, sanzioni fino al 7% del fatturato per chi sgarra e linee guida rigorose per un’AI più etica e responsabile. Due modelli si scontrano: quello USA, aperto a innovazione e deregulation, e quello europeo, centrato su regole e sicurezza.
Intanto, il dibattito etico si infiamma. Visionari come Yann LeCun vedono l’AI come leva per l’intelligenza collettiva e la produttività globale. Al contrario, pionieri come Geoffrey Hinton e Yoshua Bengio lanciano moniti su scenari distopici e invocano un patto globale sulla governance AI.
In meno di due giorni, l’AI ha cambiato di nuovo le regole del gioco: tecnologia, economia, politica ed etica corrono insieme verso un futuro che promette un autunno di sfide incandescenti.
Giuliana Gagliardi
Chief Editor DiPLANET.Tech