Un “click” che cambiò il mondo: internet compie cinquant’anni
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Cinquant’anni fa, la prima missione spaziale sulla luna segnava una nuova epoca nell’esplorazione dello spazio. Lo stesso anno, nell’ottobre 1969, il giovane informatico Leonard Kleinrock, titolare di un dottorato in ingegneria elettrica e informatica del Massachusetts Institute of Technology (MIT) diede il via alla prima trasmissione di un pacchetto di dati fra due computer, uno installato all’University of California (Ucla) e uno allo Stanford Research Institute. INTERNET, era ormai una realtà.
Kleinrock, pioniere della rivoluzione digitale, oggi novantenne, riconosce che questo traguardo è stato il risultato di un’intensa collaborazione fra molti fisici e tecnici. Allora, non si pensava che Internet sarebbe diventato quello che è oggi, un tool di uso collettivo, come lo erano la luce elettrica o il telefono di casa. Successivamente, Internet con la creazione del World Wide Web da parte di Tim Berners-Lee sarebbe diventato accessibile al pubblico di tutto il mondo.
Non mancano le critiche da parte di Kleinrock al fatto che Internet sia nato per scopi militari, chiarendo che il progetto Arpanet (il “primo nome” di Internet) aveva come obiettivo principale il rafforzamento della ricerca scientifica americana dopo lo Sputnik.
Sviluppato dall’Advanced Research Projects Agency (ARPA) del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, il progetto mirava a creare un sistema di comunicazione robusto e decentralizzato, capace di resistere a guasti o attacchi. ARPANET collegava inizialmente quattro nodi: l’Università della California di Los Angeles (UCLA), lo Stanford Research Institute, l’Università della California di Santa Barbara e l’Università dello Utah.
Il primo messaggio inviato attraverso la rete fu “lo” (per “login”), ma il sistema andò in crash prima che il login fosse completato. La commutazione a pacchetti, una delle innovazioni chiave del progetto, consentiva di inviare dati in pacchetti più piccoli piuttosto che attraverso un collegamento dedicato, migliorando l’efficienza nella trasmissione delle informazioni.
Questa tecnologia ha permesso la creazione di una rete scalabile e resiliente, facilitando la comunicazione tra computer diversi, anche se inizialmente era utilizzata principalmente per scopi di ricerca scientifica. Nel corso degli anni ’70 e ’80, ARPANET si è evoluta e ha incorporato nuove tecnologie e protocolli, culminando nella transizione verso il moderno Internet con l’introduzione del TCP/IP nel 1983. Sebbene inizialmente concepita per scopi militari e di ricerca, ARPANET ha aperto la strada a un utilizzo più ampio della rete da parte della comunità scientifica e, successivamente, del pubblico in generale.
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IERI, OGGI, DOMANI
Con il passare degli anni, Internet ha rivelato anche i suoi lati deboli sollecitando la creazione di nuove tecnologie per superare i pericoli derivanti dal suo utilizzo come lo spam e la cattiva gestione dei dati. Si prevede che, nel 2025, i pericoli del Web diventeranno più sofisticati con l’uso dell’intelligenza artificiale e i principali attori saranno stati nazionali, cybercriminali e hacker individuali.
La cybersecurity, dunque, sarà sempre più una priorità strategica per le aziende che devono affrontare elevati rischi finanziari e reputazionali. Nel 2024, il costo medio di un attacco ha raggiunto i 4,88 milioni di dollari, evidenziando la necessità di un approccio condiviso che coinvolga anche i Consigli di amministrazione e la formazione di manager esperti.
Attualmente, solo il 12% delle aziende dell’S&P 500 ha un membro del CdA, attuale o precedente, che sia un esperto di cybersecurity.
Con l’entrata in vigore, il 18 ottobre scorso, del D.Lgs. n.138/2024, l’Italia si adegua alla direttiva Nis (Network and Information Security) il cui obiettivo è quello di garantire la cybersecurity con una serie di obblighi per le imprese che operano in settori critici.
Fra le soluzioni tecnologiche per arginare i pericoli informatici, si prevede anche l’impiego sempre più frequente, di System Integrator che possono avere un ruolo fondamentale nella implementazione di soluzione IT per la cybersecurity. Sono in grado di integrare sistemi di controllo, dispositivi IoT e software di gestione in un’unica piattaforma protetta da firewall, sistemi di rilevamento delle intrusioni e protocolli di crittografia avanzati.
Giuliana Gagliardi
DiPLANET.Tech