Manager Room | MATTEO MASINI: il gaming affronta sfide di sicurezza.
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Come in ogni settore, anche quello del gaming è soggetto a pericoli legati alla sicurezza.
Oggi si parla, anche, di tools come Splashtop, una soluzione di accesso remoto che offre sicurezza e prestazioni sofisticate per i giocatori, grazie a funzionalità come autenticazione a più fattori, crittografia delle sessioni e autenticazione dei dispositivi. Le prestazioni sono definite elevate con qualità 4K a 60 fps; un’unica applicazione per l’accesso e il supporto su tutti i sistemi operativi, inclusi Windows e Mac; e supporto globale con accesso diretto a un esperto.
La gamma dei prodotti è in continua evoluzione e il settore richiede continui investimenti.
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Approfondiamo il tema ospitando nella nostra Manager Room MATTEO MASINI, uno degli sviluppatori del progetto PLB di Christian Vieri e Bernardo Corradi, nato come Academy Digitale nel 2020 e dal 2023 una realtà fisica grazie all’Entertainment Hub di Milano, location che offre soluzioni uniche ad aziende ed appassionati, a due passi dal Bosco Verticale. PLB WORLD è una location dove design e business si fondono con l’esigenza di una pausa, di uno stacco da lavoro e studio per giocare, anche da grandi, grazie all’affascinante mondo del virtual game.
Formazione, ricerca e accessibilità sono in primo piano nella gestione di questo hub che ha al suo interno uno spazio, Rossopomodoro, l’ormai “storico” brand del food Made in Napoli che ha portato in giro per il mondo colori e sapori della tipicità mediterranea in tavola e tante aree per creare contenuti e sviluppare attività collegate al mondo dei videogiochi, anche per le imprese-
Il piano strada offre un assaggio del progetto grazie ad un simulatore che trasforma in campioni della Formula 1 tutti coloro che, nel break del pranzo, fra l’attesa di un primo o del caffè, “trasferiscono” emozioni e adrenalina sul virtuale percorso della pista di Monza vivendo in digitale le emozioni delle corse reali.
Come in ogni settore, la sicurezza dev’essere una garanzia irrinunciabile. Nel mondo dell’entertainment come quello di PLB, quali sono le sfide da affrontare per offrire strumenti di Cybersecurity?
Fin dal primo giorno quando eravamo una Academy squisitamente digitale abbiamo posto grande attenzione al tema. Gli aspiranti player professionisti con cui ci relazioniamo sono quasi sempre ragazzi e ragazze molto giovani che hanno talento e passione ma non sempre sono attenti alla loro tutela. Dal primo contatto con i ragazzi lo staff da loro strumenti ed indicazioni su come proteggere al meglio i loro account, che poi sono a tutti gli effetti il loro patrimonio in game, su come evitare di rendersi disponibili a chi offre “scorciatoie” pericolose o fantomatici guadagni. Il lavoro soprattutto con i ragazzi più giovani coinvolge anche i genitori che sono i nostri primi interlocutori.
Quali strategie state adottando per affrontare queste minacce alla sicurezza?
Il primo passo è sempre quello del confronto e della reciproca fiducia. Il player si deve fidare dello staff con cui inizia il percorso perché solo con un rapporto continuo si possono anticipare possibili problemi. Non esiste però la protezione totale. Alle volte i ragazzi “inciampano” in leggerezze o semplicemente incontrano professionisti della manipolazione dati. In questi casi il nostro ruolo diventa quello attraverso il team manager di supporto alla risoluzione più immediata del problema sia esso il furto dell’account, un blocco temporaneo o l’esclusione da un certo circuito.
Possiamo creare una specie di “carta d’identità” edizione 2024, dei giocatori che ogni giorno frequentano il vostro Hub?
La location di Milano è uno spazio pensato per tutti i target. Alla mattina – quando l’Academy è chiusa perché i ragazzi sono a scuola – le attività sono principalmente di formazione, team building aziendali ed eventi e presentazioni che richiedono un apparato tecnologico di alto livello. Il pomeriggio dalle 15 l’Academy accoglie i nostri player, ragazzi registrati al programma, che hanno dei percorsi di allenamento determinati in base alle loro disponibilità e capacità. Si possono incontrare player che muovono i loro primi passi nelle competizioni o che stanno cercando attraverso le tecnologie messe a disposizione nel training center quanto impatta nei loro risultati il setup che hanno nell’ambiente domestico, altri che sono già inseriti in circuiti di competizioni e vengono ad allenarsi con colleghi di alto livello o con interi team organizzati con l’obiettivo di sviluppare a pieno il loro talento ed altri ancora che utilizzano il training center per abituarsi a competizioni dal vivo anticipando delle situazioni che potrebbero trovare nelle finali dei diversi tornei. Lo spazio di Milano voluto da Christian e Bernardo ha infrastrutture e spazi che permettono anche agli streamer italiani e stranieri di trovare dei setup pronti per ottimizzare la loro presenza in trasferta a Milano senza perdere il contatto con il loro pubblico online o di sperimentare nuovi format.
Per la sicurezza informatica, un altro grande ostacolo è sicuramente l’educazione dei consumatori. Molti utenti ancora non comprendono appieno i vantaggi e le potenzialità della realtà virtuale. Voi puntate, anche, sulla formazione. In che modo?
Crediamo molto nella formazione in tutte le sue declinazioni. Per l’Academy da subito abbiamo coinvolto professionisti dei diversi settori a supporto dei ragazzi e del percorso. Nella location di Milano abbiamo il supporto di AK Informatica e del loro staff, sempre presente, che aiuta chi entra nel training center ad utilizzare al meglio gli strumenti presenti. I PC presenti nel centro hanno limitazioni d’uso, grazie a software appositi, che garantiscono che gli utenti durante l’utilizzo possano solo giocare. Con i device non si naviga, non si modificano impostazioni, si può solamente vivere al massimo possibile l’esperienza gaming con il proprio account. L’attenzione al settore e la volontà di supportarne al meglio la crescita ci ha portato ad ospitare, all’interno degli spazi di Milano, corsi di formazione e specializzazione e master su diversi argomenti e siamo sempre aperti a supportare le nuove iniziative in ambito gaming ma non solo.
Quali saranno le principali innovazioni che, secondo lei, saranno fondamentali nel il percorso di settore per i prossimi anni.
Sicuramente la velocità con cui si sta evolvendo l’AI e tutto quello che la circonda è un elemento che non può essere sottovalutato. Già oggi abbiamo NPC nei giochi in grado di interagire in modo sempre più impressionante e questo porterà nei prossimi anni a grossi cambiamenti in termini di esperienza virtuale.
Voi lavorate con i campioni dello sport dove la competizione è la componente principale. Come si posiziona l’Italia nella classifica dei Paesi più amanti del divertimento virtuale.
L’Italia in relazione alla sua popolazione ha un numero di player assolutamente interessante che non potrà che crescere con il passare degli anni. Ci sono talenti incredibili che molto spesso non arrivano ad esprimersi al meglio per carenze di strutture, disponibilità in termini di connessione e tecnologia e – purtroppo – ostacoli ambientali. Siamo un Paese che non ha una chiara regolamentazione del settore e che ancora oggi non ha pienamente superato alcuni stereotipi sul mondo dei videogiochi e delle competizioni ad esso collegate.
Un messaggio chiave per il futuro dei virtual game? Non uno slogan, ma la sintesi di ciò che resta da fare per divertire ragazzi e adulti dove l’immateriale è più concreto che mai.
Un videogioco può essere uno strumento eccezionale che oggi molte volte non viene sfruttato in tutto il suo potenziale. Attraverso un videogioco un player si allena a situazioni che la vita, comunque, gli riproporrà in tante sfaccettature e questo allenamento lo potrà portare, se fatto in modo corretto, ad acquisire strumenti per superare molti ostacoli, avrà nel suo bagaglio competenze che potranno essere utilizzate nel lavoro come nella vita e avrà l’occasione di migliorarsi giorno dopo giorno facendo qualcosa che lo appassiona. I prossimi passi necessari sono quelli di un riconoscimento di questo valore non solo da chi è nel settore ma anche dalle aziende e dalle istituzioni che possa dare entusiasmo a tutti i ragazzi appassionati e che dia loro nuove certezze sul fatto che si possa trasformare, con impegno, metodo e dedizione la propria passione in una professione nel settore.
Giuliana Gagliardi
DiPLANET.Tech