Manager Room | SANDRO INNOCENTI: la Logistica del Futuro
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Sandro Innocenti è Senior Vice President, Regional Head Southern Europe da Settembre 2024. In Prologis aveva già ricoperto il ruolo di Country Manager Italia dal 2014 al 2024. Prima di entrare in Prologis è stato responsabile sviluppo presso Vailog nel 2013. Prima ancora Amministratore Delegato di Panattoni Italia per 6 anni, di Parkridge Italia per 1 anno, di Eurinpro per 2 anni (2003/04). Per queste tre aziende è stato responsabile dello start-up dell’attività in Italia. Nel periodo 2005/06 è stato Direttore Commerciale del GSE Italia. Prima di occuparsi del settore immobiliare, Sandro è stato in 3M e poi in Imation Europe, dove ha ricoperto il ruolo di responsabile europeo degli acquisti presso la sede centrale di Rotterdam e Schiphil Rjik. All’epoca si è trasferito dall’Italia ai Paesi Bassi, dove ha vissuto per 5 anni tra il 1997 e il 2002. Ha conseguito un master in Ingegneria meccanica presso l’Università di Genova.
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L’Intelligenza Artificiale è come un giovane sportivo di grande talento, che deve essere tuttavia ben allenato per eccellere. Così esordisce Sandro INNOCENTI, senior vice president Regional Head Southern Europe, ingegnere “umanista” che ci parla del futuro della logistica trasformata dalle tecnologie che, come in ogni altro settore, rimettono in discussione il lavoro umano da sempre spina dorsale del mondo imprenditoriale, ma oggi destinato a convivere con robot, cybersecurity e blockchain.
Dunque, un “grande talento che deve essere ben allenato per eccellere.
Sì. Questo talento si chiama “Intelligenza Artificiale”. Potrà migliorare ed esprimere il suo massimo potenziale se avrà a sua disposizione una solida base di dati e un buon allenatore che la possa istruire. Ciascuna azienda avrà a disposizione il proprio modello di AI ma la differenza la farà la qualità del dato. Per questo motivo in Prologis ormai da diversi anni poniamo una grande attenzione proprio su questo aspetto in tutte le fasi della nostra attività: dalla valutazione dei piani di investimento fino alla gestione degli edifici. Questi dati sono alla base del modello di IA che stiamo sviluppando.
In pratica, nel suo settore, come verrà impiegata la tecnologia. Ci aspettiamo meno personale umano?
Non possiamo solo parlare di intelligenza artificiale perché questa è, in ordine di tempo, solo l’ultima delle tecnologie che stanno rivoluzionando la logistica. Pensiamo ad esempio allo sviluppo dell’automazione, a quello della robotica, all’uso dei sensori. Questi cambiamenti stanno trasformando anche i profili professionali impiegati nei parchi logistici. Ingegneri, programmatori, manutentori di sistemi tecnologicamente avanzati che movimenteranno le merci più rapidamente e con maggiore precisione.
Lei vede un trend positivo e non una riduzione di personale?
All’interno di un edificio per la logistica il trend oggi è quello di un forte incremento del numero dei dipendenti. Le funzioni da gestire sono molte di più che in passato, proprio perché il magazzino logistico è diventato un luogo molto più dinamico dove le merci e il loro flusso corrispondono a una serie di informazioni, ovvero di dati da gestire.
Dunque, una gara di velocità dove la pista è la sede di chi stocca le merci.
Si, dove vince chi è più veloce a fare i conti e in maniera affidabile.
La “tabella di marcia” è dunque segnata dall’Intelligenza artificiale
La tabella di marcia imposta dall’IA è segnata per tutti, non solo per il settore della logistica. Ma bisogna saper cogliere le opportunità offerte da questa nuova tecnologia e imparare a metterla al servizio delle imprese. Questa è a mio giudizio la vera sfida. Non si tratta infatti di imparare ad interrogare ChatGPT, Claude o altri LLM. Si tratta di programmarli per metterli allo specifico servizio dell’impresa.
Si è passati, dunque, da una “scatola vuota” all’automazione avanzata in tempi, abbastanza veloci. Cos’è cambiato nel vostro lavoro di progettisti e gestori di parchi logistici?
Una volta l’immobile era una struttura “anonima e vuota”, di fatto priva di attrezzature se escludiamo le scaffalature. A volte non c’erano neanche quelle, solo merci accattaste su pallet. Il contenitore era di fatto vuoto e così restava. L’immobile costruito oggi richiede caratteristiche completamente diverse. In primo luogo, deve essere sostenibile per rispondere ai nostri obiettivi ESG e a quelli dei nostri clienti. Deve essere tecnologicamente avanzato e flessibile, in grado quindi di soddisfare le esigenze dei diversi conduttori che lo utilizzeranno. Deve poter rispondere alle crescenti esigenze di benessere delle persone che vi lavorano. Per questo motivo stiamo investendo anche per renderli più attraenti attraverso l’inserimento dell’arte urbana, di impianti sportivi e di altri servizi.
La vostra società lavora anche In Spagna e Francia. Quali sono i Paesi europei dove è più facile costruire immobili destinati alla logistica?
E’ più facile lavorare dove le opportunità di business sono maggiori e per la logistica scegliamo zone baricentriche, quindi dove esistono strade, porti, fabbriche, aeroporti e un reddito pro-capite apprezzabile. Olanda, Francia e Germania sono senza dubbio Paesi per noi particolarmente interessanti. L’area del Sud Europa, Italia inclusa, ci offre opportunità interessanti e sarà mio compito potenziare la presenza di Prologis in questi Paesi.
Puntate anche ai Paesi dell’Est?
Prologis è presente in Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia ed Ungheria, che per posizione geografica hanno un ruolo cruciale nei flussi di merce europei.
Progetti per il prossimo anno?
Il settore alimentare è per noi di particolare interesse. Abbiamo recentemente siglato un importante contratto per la costruzione chiavi in mano di un edificio progettato sulle esigenze specifiche di un grossista del settore alimentare nella zona di Roma.
Altri progetti in cantiere includono uno sviluppo a Cepagatti in provincia di Pescara, nella zona di Padova per un cliente esistente, e diversi altri intorno ai principali centri urbani del centro-nord Italia. Proseguiremo nel nostro impegno verso la decarbonizzazione continuando ad installare grandi impianti fotovoltaici sui nostri edifici e faremo sempre maggiore attenzione ai materiali utilizzati nelle costruzioni per assicurare la massima sostenibilità.
Giuliana Gagliardi
DiPLANET.Tech