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Lo Sceriffo di Washington
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Niente politica. L’Intelligenza Artificiale non si tocca e la tecnologia deve avanzare, inarrestabile, senza tappare la bocca a nessuno.
Questi i principi fondamentali che dovrebbero garantire, a tutti – privati e imprese – il diritto sacrosanto a gestire il proprio lavoro e la propria vita senza il freno di leggi, decreti e regole che – soprattutto in Europa – rallentano il progresso tecnologico col freno dell’eccessiva burocrazia.
Tutto questo è emerso, in modo forte e chiaro, durante il recente summit di Monaco dove il vicepresidente degli Stati Uniti James David Vance, ha dichiarato: “Con Donald Trump c’è un nuovo sceriffo a Washington”. La frase sottolinea la presa di posizione significativa riguardo alla sicurezza dell’Europa, in cui – secondo gli Stati Uniti – la minaccia principale non proviene da attori esterni come Russia o Cina, ma piuttosto da una crisi interna legata all’incapacità di gestire una politica in grado di garantire libertà di parola e, oggi più che mai, in grado di favorire l’uso delle tecnologie senza eccessivi condizionamenti. Vance ha criticato la censura che domina le comunicazioni nel Vecchio Continente, affermando che essa rappresenta una minaccia più grave rispetto alle azioni di Putin.
Proprio in merito all’intelligenza artificiale, Vance ha avvertito contro l’eccessiva regolamentazione da parte dell’Europa. Tali regolamenti sono visti come una vera minaccia che potrebbe “uccidere l’industria” dell’Intelligenza Artificiale e tutte le tecnologie di cui le imprese hanno bisogno per sopravvivere alla concorrenza sempre più invadente dei colossi asiatici. Vance ha insistito su questo punto, sottolineando che gli Stati Uniti intendono mantenere un approccio liberista e non vincolante nei confronti delle tecnologie emergenti. “Non accetteremo che ci sia un giro di vite sulle aziende tech statunitensi” e ha ribadito l’importanza della libertà di espressione per lo sviluppo tecnologico.
Attualmente, in Italia la proliferazione di proposte di legge sull’intelligenza artificiale sta solo creando un’enorme confusione e nulla di concreto. Diversi settori sono colpiti da questo mare magnum in burrasca a cominciare dalla pubblica amministrazione e dalla sua arretratezza storica, dalla sanità – oggi pesantemente frenata anche nella ricerca – alle piccole e medie imprese di ogni settore che sono le più penalizzate, in quanto faticano ad adottare le nuove tecnologie proprio a causa della limitata chiarezza normativa, creando un divario con le grandi aziende che trainano il mercato.
Giuliana Gagliardi
Chief Editor DiPLANET.Tech