
CyberSecurity e NIS 2: quando la Compliance diventa un Superpotere Operativo
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Dalla Business Impact Analysis alla notifica degli incidenti: la matrice MONIS che cambia il modo di gestire la sicurezza digitale
Per anni la cybersecurity aziendale ha funzionato come un sistema frammentato. La Business Impact Analysis (BIA) parlava il linguaggio della tecnica, gli SLA seguivano logiche contrattuali e le procedure di incident notification rispondevano a requisiti legali. Tutto formalmente corretto, ma raramente integrato.
Il risultato? Quando si verificava un incidente informatico rilevante, le decisioni arrivavano tardi e in modo disallineato.
Con l’entrata in vigore della Direttiva NIS 2, questo modello cambia radicalmente. Nasce il MONIS – Modello Organizzativo NIS 2, una vera e propria governance framework della sicurezza digitale che unisce tecnologia, compliance normativa e continuità operativa. Non un adempimento burocratico in più, ma un sistema progettato per rendere la sicurezza misurabile, auditabile e dimostrabile.
La matrice MONIS: il cuore operativo della NIS 2
L’elemento chiave del MONIS è una matrice integrata che mette finalmente in relazione ciò che prima era scollegato:
- impatto di un fermo operativo,
- Recovery Time Objective (RTO),
- livelli di servizio garantiti,
- soglie che trasformano un disservizio in un incidente significativo da notificare.
Grazie a questa matrice, direzione, IT, risk management e compliance possono valutare in tempo reale se un’anomalia è un semplice disservizio, un segnale critico o un evento che attiva obblighi di notifica verso le autorità competenti. La NIS 2 diventa così uno strumento decisionale, non solo normativo.
Pubblica Amministrazione: fiducia digitale sotto controllo
Nel settore pubblico la matrice MONIS assume un valore strategico.
Un servizio essenziale come l’anagrafe digitale comunale, se indisponibile oltre una certa soglia temporale, non genera solo un problema tecnico ma incide sulla fiducia digitale dei cittadini. Se la disponibilità mensile scende sotto i livelli stabiliti, il sistema di monitoraggio attiva verifiche interne che possono culminare nella notifica al CSIRT Italia, il punto di riferimento nazionale per gli incidenti cyber.
È la traduzione pratica del principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione, applicato all’ecosistema digitale.
Sanità: quando la cybersecurity diventa tutela delle persone
Nel settore sanitario la matrice MONIS è ancora più critica.
Un ospedale che definisce un’ora come tempo massimo di ripristino dei sistemi di refertazione lo fa perché ogni minuto di downtime può avere conseguenze cliniche reali. Se un guasto infrastrutturale supera la soglia definita, l’incidente viene immediatamente classificato, documentato e notificato entro le 24 ore previste dalla NIS 2.
Qui la cybersecurity smette di essere solo compliance: diventa responsabilità verso i pazienti.
Un modello dinamico, allineato agli standard ISO
La matrice MONIS non è un documento statico. È un sistema vivo, che evolve con:
- l’aggiornamento della BIA,
- il cambiamento dei fornitori,
- l’introduzione di nuove tecnologie,
- l’evoluzione normativa.
Ogni aggiornamento impatta automaticamente su obiettivi di continuità, SLA e soglie di rilevamento, seguendo il ciclo Plan-Do-Check-Act delle principali norme internazionali, come ISO 27001 e ISO 22301.
Dalla compliance alla governance della sicurezza
La NIS 2 non chiede alle organizzazioni più documenti, ma coerenza tra dichiarazioni e comportamenti operativi.
Il MONIS e la sua matrice trasformano la compliance in gestione, la gestione in sicurezza e la sicurezza in un linguaggio condiviso tra governance, tecnici e utenti finali.
Il risultato è tangibile: si passa da una risposta improvvisata agli incidenti a una orchestrazione consapevole della sicurezza digitale. E la differenza, come in musica, si sente subito.

