
AI a scuola: studenti sempre più dipendenti, ma incapaci di riconoscerne gli errori
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AI a scuola: studenti in difficoltà nel distinguere tra informazioni vere e false. La soluzione? Educazione digitale e regole chiare.
Un recente studio pubblicato da Oxford University Press ha lanciato un vero campanello d’allarme per il mondo della scuola: sempre più studenti delle scuole superiori utilizzano strumenti di intelligenza artificiale per svolgere i compiti o preparare verifiche ed esami, ma la maggior parte fatica a distinguere contenuti affidabili da quelli errati generati dall’AI.
L’indagine, condotta su oltre 2.000 studenti britannici di età compresa tra 13 e 18 anni, rivela dati preoccupanti: solo il 47% dichiara di saper riconoscere con sicurezza quando un contenuto prodotto da AI è corretto, mentre un terzo degli intervistati ammette di non essere in grado di valutare l’accuratezza delle risposte. Questo evidenzia un gap critico di alfabetizzazione digitale che, se non colmato, può compromettere la qualità dell’apprendimento.
Oltre al rischio di disinformazione, la ricerca mette in luce un secondo aspetto importante: sebbene molti studenti vedano nell’intelligenza artificiale uno strumento utile per stimolare la creatività o acquisire nuove competenze, allo stesso tempo lamentano una perdita di creatività originale e una diminuzione dell’impegno nello studio. In altre parole, l’AI rischia di rendere il lavoro scolastico troppo facile, favorendo la copia automatica delle risposte piuttosto che il pensiero critico.
Il problema coinvolge anche il corpo docente. Molti insegnanti, infatti, faticano a riconoscere contenuti generati dall’AI – anche in forma video – e chiedono l’integrazione di percorsi formativi sull’uso responsabile di queste tecnologie all’interno dei programmi scolastici.
Perché il problema riguarda anche l’Italia?
Sebbene lo studio sia stato condotto nel Regno Unito, le sue conclusioni sono perfettamente applicabili anche alla realtà scolastica italiana. L’uso di chatbot, generatori di testo e strumenti AI è ormai diffuso anche tra gli studenti italiani delle scuole medie superiori. Tuttavia, manca ancora una regolamentazione chiara sull’uso scolastico dell’AI e, soprattutto, una formazione strutturata su come usare questi strumenti in modo critico e consapevole.
La strada da percorrere: formazione, regole, consapevolezza
Per affrontare questa sfida, è necessario:
- Integrare l’educazione all’uso dell’AI nei programmi scolastici
- Fornire agli insegnanti strumenti per identificare contenuti AI-generated
- Stabilire regole etiche e trasparenti sull’uso dell’intelligenza artificiale a scuola
- Promuovere un approccio attivo e non passivo alle nuove tecnologie
Solo con una visione educativa aggiornata e inclusiva sarà possibile trasformare l’AI da rischio a risorsa. La scuola ha il compito di formare cittadini digitali consapevoli, capaci non solo di utilizzare l’AI, ma di valutarne criticamente le risposte.
Giuliana Gagliardi
Chief Editor DiPLANET.Tech

