Deepfake e Wealth Management: l’intervista
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INTERVISTA a CLAUDIO COLOMBO
Ospite della Manager Room Furio CLAUDIO COLOMBO, Ceo e Founder di COLOMBO & PARTNERS, società di Advisory che offre servizi di assistenza a investitori istituzionali, banche e Family Office. Traccerà una panoramica su Deepfake e Wealth Management nel 2024.
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D: Negli ultimi anni, la gestione della ricchezza ha subito una rivoluzione digitale che ha trasformato radicalmente il modo in cui gli individui gestiscono i propri patrimoni. L’avvento del Wealth Management virtuale ha aperto nuove porte nell’accesso ai servizi finanziari personalizzati, offrendo soluzioni innovative e convenienti per gli investitori di tutti i livelli.
La tecnologia offre una gestione continua e aggiornamenti in tempo reale. Gli investitori possono monitorare le prestazioni dei propri portafogli attraverso piattaforme online o app mobili, ricevendo notifiche e report dettagliati. Questa trasparenza e accessibilità costante permettono agli investitori di prendere decisioni informate in ogni fase.
Tuttavia, queste innovazioni non sono prive di rischi. Quest’anno, si parla molto di Deepfake, di fiducia degli investitori nell’intelligenza artificiale, di sicurezza dei dati e la necessità di una supervisione umana in situazioni complesse. Sono tematiche cruciali che richiedono attenzione continua.
R: È indiscutibile che la tecnologia stia evolvendo con una rapidità esponenziale impattando sempre più significativamente una moltitudine di servizi che fino a pochi anni fa prevedeva quasi esclusivamente una interazione tra individui di prossimità fisica. Proprio nell’industria del wealth management, la relazione “face to face” era peraltro considerata “garanzia di riservatezza” e quindi è stata certamente uno degli ultimi settori ad essere interessati dalla “rivoluzione digitale”.
Pur tuttavia la digitalizzazione è infine arrivata, sviluppandosi principalmente per ragioni “transazionali”. Ciò ha lentamente abituato le persone ad avere dimestichezza con i primi siti di internet banking per passare progressivamente alle prime App e il resto è storia. Nonostante ciò, rimaneva ancora salvaguardata la relazione di prossimità, ultimo “baluardo” caduto a causa della pandemia, che ha forzatamente spostato in remoto la relazione umana indipendentemente dagli argomenti trattati.
Conclusasi la fase pandemica si è più o meno rapidamente ritornati alla “normalità” ma naturalmente si era stati ormai esposti ad un cambio culturale che avrebbe portato a considerare la relazione a distanza come una valida alternativa a quella fisica.
A questo punto, trovarsi di fronte ad uno schermo che dividesse due individui ha aperto sì a grandi opportunità ma, come normale che sia, anche a nuove minacce. Mi riferisco naturalmente alla più ampia interpretazione del concetto di “cybersicurezza” che contiene molteplici dimensioni di rischio.
Tra le più discusse di questi ultimi tempi, certamente la dimensione del “deepfake” è quella che ha colto la maggior curiosità, anche per le connotazioni davvero sorprendenti e fenomenologiche che hanno creato grande eccitazione e altrettanti timori.
La Colombo & Partners, occupandosi principalmente di scouting e selezione di soluzioni di investimento nei mercati privati per clientela HNWI e quindi di elevata sofisticazione, pone necessariamente grande attenzione a questo tema, che affronta con un approccio “olistico” focalizzando elementi di primaria importanza, quali la sicurezza e protezione dei dati, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sia di tipo generativo finalizzata ad efficientare i nostri processi produttivi, fino al servizio della protezione dei rischi di cybersicurezza.
D: Il 2024 pone l’attenzione verso nuovi mercati, oltre a quelli asiatici. La lente di ingrandimento si sposta verso l’America Latina dove il Brasile che a novembre ospiterà a Rio de Janeiro il G20, si è imposto già nel 2023 con una Tech Trend Policy molto attiva affermandosi come un ulteriore leader fra i 17 Paesi nel contesto tecnologico globale, in particolare per quanto riguarda le Ai e le valute digitali. Queste nuove realtà quali scelte operative vi impongono? Ci saranno scelte diverse degli investitori che imporranno nuovi criteri di gestione?
R: Il Brasile sta certamente investendo grandi risorse sul Tech e mira a diventare un player rilevante a livello globale in tempi stretti. Riprova ne è il passaggio dalla 66ma alla 49ma posizione nell’indice del “Global Innovation” tra il 2019 e il 2023. Il Paese, nel corso del 2024, vorrebbe lanciare ufficialmente la valuta digitale con l’obiettivo di essere pronto a relazionarsi con i mercati globali anche a livello di ecosistema Blockchain. Dal nostro punto di vista non vediamo impatti rilevanti nel breve-medio termine se non tenere sempre alta l’attenzione alla questione della sicurezza informatica, nell’accezione più ampia possibile, per quelli che potrebbero essere i rischi derivanti dalla futura adozione di tutte le valute digitali dei principali Paesi scambiate su ecosistema Bloackchain. Ma, come noto, i grandi Paesi si stanno muovendo con prudenza e attenzione prevedendo e implementando un framework normativo improntato alla massima sicurezza e immaginando limiti abbastanza stringenti di disponibilità di valuta digitale per i singoli individui.
D: A lungo termine, prevede che nel 2025 il rapporto cliente-consulente sarà ormai definitivamente affidato alle Ai predittive e generative?
R: Francamente lo escluderei. Sia per ragioni di tempistiche sia per lo stesso ruolo che assumerà l’Ai nel mercato della consulenza finanziaria. Ai predittive e generative saranno estremamente utili per migliorare ed efficientare il lavoro di tutti i principali player. La possibilità di realizzare strumenti capaci di raccogliere dati storici in maniera ragionata, elaborare dati per forecast sempre più solidi e precisi porterà grande valore nella consulenza alla clientela. Non ultimo il grande risparmio di tempo nella quotidianità del proprio lavoro grazie ai tools già disponibili che comunque presuppongono una necessaria preparazione soprattutto nel “prompting”. In conclusione, manteniamo un approccio propositivo e proattivo alla evoluzione tecnologica, convinti che debba essere approcciata certamente come una opportunità ma che debba sempre essere “guidata” attivamente dall’uomo e mai subìta in una dimensione che la ponga in “conflitto” con l’elemento umano.
Giuliana Gagliardi
DiPLANET.Tech