
Robotica e AI: Nuova Era di Umanità Aumentata
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L’interazione tra uomo e macchina, ormai, non è più un sogno del futuro. È realtà. E nei mesi che si avviano al 2026, vedremo i robot non solo diventare più presenti, ma anche più umani, vicini, collaborativi. La robotica sta ridisegnando il tessuto sociale, economico e culturale del mondo e noi siamo chiamati a scegliere non solo quali robot creare, ma quali relazioni vogliamo costruire con loro.
Nel cuore del 2025, la robotica non è più una disciplina per soli addetti ai lavori: è la protagonista di una trasformazione epocale che fonde intelligenza artificiale, sensori biometrici, blockchain e cybersecurity in un nuovo ecosistema umano-macchina. Quella che un tempo era fantascienza è oggi cronaca con un’accelerazione ancora più intensa.
Stiamo entrando in un’era in cui i robot non solo eseguono, ma interagiscono, imparano, collaborano e – sempre più spesso – provano a comprendere. Un’epoca in cui la domanda non è più “Cosa possono fare le macchine?”, ma “Come possono convivere, aiutare e migliorare la vita umana?” Domande, ormai frequenti, che ci fanno riflettere sui trend tecnologici più coinvolgenti oggi in primo piano.
La Human Robot Interaction tocca la nostra emotività. Infatti, le intelligenze artificiali sono progettate per riconoscere e rispondere agli stati emotivi. Non solo ci ascoltano, ma ci sentono. I comandi vocali, gesti, espressioni facciali, sono il linguaggio umano che diventa il nuovo protocollo macchina.
Una funzione oggi – diventata quasi insostituibile – è quella della Robotica Assistiva. In Giappone sono ampiamente utilizzati robot-badanti; In Cina, i turisti che vogliono scalare il monte Tai, sono assistiti dai robot esoscheletri, o gambe robotiche, per rendere la scalata più facile. Una idea dei responsabili del turismo dello Shandong, che hanno inaugurato questa proposta il primo giorno del Capodanno cinese, il 29 gennaio, con dieci esoscheletri dotati di intelligenza artificiale. I robot hanno attirato più di 200 utenti durante la settimana di prova. Con un prezzo che si aggira tra i 60 e gli 80 yuan (circa 8-11 euro) a persona, questo progresso tecnologico promette una dimensione completamente nuova dell’alpinismo.
Alla base di tutto, un concetto nuovo e affascinante: empatia artificiale. L’obiettivo non è più imitare l’essere umano, ma coesistere con lui, fondendo intelligenza computazionale e intelligenza emotiva in un’alleanza senza precedenti.
In ambito sanitario, i robot utilizzati negli ospedali sono passati da optional a necessità. Compiti di riabilitazione, supporto psicologico e logistica medica vengono sempre più delegati a macchine intelligenti. Giappone e Cina sono ancora in primo piano come esempio di uso della robotica nell’ assistenza agli anziani con macchine che non solo aiutano, ma fanno compagnia, monitorano la salute e prevengono l’isolamento sociale.
In Italia, robot forniti da Keenon Robotics di Shangai, un Dinerbot T5, chiamato Lola, e un Butlerbot W3 chiamato Leonardo sono da tempo impiegati mel settore turistico. Accolgono visitatori in hotel e musei. Il primo a sperimentare la novità è stato UnaHotels One di Siracusa.
Se la quotidianità è ormai definitivamente vincolata all’innovazione tecnologica sempre più sofisticata, è anche vero che dovremo fare i conti con la Geopolitica della Robotica che ha per protagoniste le grandi potenze del mondo.
Gli Stati Uniti, cuore dell’innovazione rimane la Silicon Valley, con player come Boston Dynamics, NVIDIA e Amazon Robotics. Il modello americano si fonda su competizione privata e massicci investimenti in AI applicata.
Asia Orientale: Il Giappone è pioniere della robotica sociale; la Corea del Sud si concentra su mobilità intelligente e automazione domestica. Ma è la Cina la vera game changer: ha lanciato nel 2025 robot umanoidi che ballano durante eventi nazionali e pattugliano le strade in collaborazione con la polizia, incarnando una sinergia uomo-macchina spettacolare, ma anche profondamente strategica.
La Cina è protagonista di un vero Show Tecnologico e Strategia Nazionale. L’integrazione robotica cinese è sostenuta da una politica industriale pianificata. Nel 2025, ha svelato una visione della robotica come soft power. Il momento simbolico? La danza sincronizzata di 16 robot UniTree durante il Capodanno cinese, diretta da Zhang Yimou, regista delle Olimpiadi di Pechino 2008. Ma la Cina non punta solo allo spettacolo: robot umanoidi hanno corso la mezza maratona di Pechino e pattugliano le strade con funzioni di sicurezza pubblica.
In Europa, Germania, Regno Unito e Svizzera eccellono nella robotica avanzata e nell’integrazione etica dell’Intelligenza Artificiale. Tuttavia, il Vecchio Continente deve accelerare la creazione di “campioni continentali” per non restare indietro nella corsa globale.
Le prospettive per 2026 si stanno già delineando con l’esplosione dei robot umanoidi, l’arrivo di modelli foundation per il controllo motore, la miniaturizzazione dei sensori, l’integrazione con blockchain per l’identità e la sicurezza, e l’interoperabilità con i LLM.
Ma il successo globale dipenderà anche da fattori culturali, normativi e geopolitici. L’Europa, ad esempio, ha l’opportunità di diventare leader nell’etica dell’AI e nella definizione di standard globali per la coesistenza uomo-macchina.
La vera sfida non è solo tecnica, ma filosofica: come vogliamo convivere con le intelligenze che stiamo creando?
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Approfondiamo il tema con Claudia SCHETTINI che ospitiamo nella nostra Manager Room
Giuliana Gagliardi
Chief Editor DiPLANET.Tech