
Suoni il campanello? Ti risponde un robot: la nuova frontiera dell’hospitality
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Quante volte in hotel ti è capitato di suonare il campanello della reception e aspettare minuti preziosi per un cameriere che non arriva mai? Fino a ieri la colpa era spesso di carenza di personale o di una gestione poco efficiente. Oggi questo scenario sta rapidamente cambiando grazie all’arrivo dei robot per hotel, una delle tendenze più in crescita nel settore dell’hospitality 4.0.
Dal luglio 2025, strutture ricettive europee e italiane stanno puntando su robot evoluti che integrano intelligenza artificiale, autonomia avanzata e funzioni multifunzionali. Il risultato? Ospiti soddisfatti, meno attese inutili, qualità di servizio costante e uno standard di accoglienza sempre più digitale e competitivo.
I nuovi robot in hotel non solo svolgono mansioni di routine, ma grazie a tecnologie di navigazione autonoma, riconoscimento vocale multilingua e capacità di apprendimento continuo, garantiscono un’esperienza personalizzata, fluida e senza interruzioni. Un mix che libera risorse umane da attività ripetitive, valorizzando l’interazione diretta con gli ospiti.
Nel 2025 l’ospitalità robotica è una realtà consolidata: robot umanoidi, maggiordomi autonomi, sistemi di delivery intelligente e gestione bagagli stanno ridefinendo il concetto di hotel smart. Ecco alcune delle soluzioni più innovative già operative:
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Connie (Hilton): receptionist robotico sviluppato con l’AI di IBM, gestisce check-in/check-out e fornisce informazioni turistiche aggiornate, imparando dalle conversazioni con i clienti.
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Botlr (Aloft Hotels): maggiordomo robot che consegna ordini in camera, riducendo tempi d’attesa e alleggerendo il carico di lavoro del personale.
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Zerith H1 (Cina): robot umanoide per pulizie autonome, gestione bagni e riordino stanze. Dotato di sensori per muoversi in sicurezza e aiutare lo staff nelle mansioni più pesanti.
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Roboost (Alascom, Italia): una gamma di robot come Mars (delivery pasti fino a 10 contemporaneamente), Lift (trasporto di carichi fino a 600 kg) e Shift, per snellire logistica e housekeeping.
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Dash (Crowne Plaza): robot per snack e kit di cortesia consegnati direttamente in camera in tempi record.
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Yobot (Yotel): specializzato nella gestione bagagli e assistenza al check-in, automatizza un servizio essenziale ma spesso critico.
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Robotera Q5 (Pechino Tsinghua University): tra i robot umanoidi più avanzati, combina AI predittiva, interazione sociale evoluta e capacità di riconoscere emozioni, volti e movimenti per un’accoglienza su misura, anche in contesti complessi come hotel di lusso e ospedali.
La sfida? Trovare il giusto equilibrio tra automazione intelligente e calore umano, in un settore dove la tecnologia non sostituisce, ma potenzia l’esperienza. Il futuro dell’hospitality è già qui, pronto a rispondere al tuo prossimo “Ding!”.
Giuliana Gagliardi
Chief Editor DiPLANET.Tech