
IA e salute mentale: opportunità e rischi della terapia con DR AI
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L’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando anche il mondo della psicologia e del benessere mentale.
Secondo un recente sondaggio YouGov per The Economist, circa il 25% delle persone intervistate prenderebbe in considerazione l’uso dell’IA come supporto psicologico. E una parte sempre più ampia lo ha già fatto.
Ma come può l’IA contribuire alla salute mentale? E quali sono i rischi di affidarsi a un “psicologo digitale”?
Terapia con l’Intelligenza Artificiale: vantaggi e potenzialità
L’indagine rivela diversi vantaggi nell’uso dell’AI in psicoterapia e nel sostegno psicologico digitale:
1. Supporto continuo e accessibile
Grazie a chatbot terapeutici e assistenti virtuali, l’IA può offrire un supporto disponibile 24 ore su 24.
Questo è utile in momenti di crisi o per chi ha difficoltà ad accedere a un terapeuta umano.
2. Personalizzazione basata sui dati
L’IA è in grado di analizzare grandi volumi di informazioni — testi, risposte e comportamenti — offrendo un approccio personalizzato e mirato ai bisogni individuali del paziente.
3. Riduzione del carico sul sistema sanitario
L’intelligenza artificiale può gestire i casi a basso o moderato rischio, permettendo ai terapeuti umani di concentrarsi su situazioni più complesse.
Questo potrebbe rappresentare una svolta per la sanità digitale e l’ottimizzazione delle risorse psicologiche.
I rischi della terapia con l’IA: privacy e fiducia
Accanto ai benefici, emergono criticità importanti che non possono essere ignorate.
1. Privacy e sicurezza dei dati
I dati raccolti durante le interazioni con chatbot o app terapeutiche sono estremamente sensibili.
È necessario garantire trasparenza, protezione e conservazione sicura delle informazioni personali, in linea con il GDPR.
2. Mancanza di spiegabilità (“black box”)
Molti sistemi di IA sono “scatole nere”: è difficile capire come vengano prese le decisioni.
In un contesto terapeutico, questa mancanza di spiegabilità mina la fiducia e la responsabilità del percorso psicologico.
3. Deskilling e perdita dell’empatia umana
Affidarsi troppo all’IA potrebbe portare a una delega eccessiva alla macchina.
L’intelligenza artificiale non può sostituire l’empatia, il giudizio clinico e la relazione umana che restano il cuore della psicoterapia.
l’IA come alleato, non sostituto
L’Intelligenza Artificiale in psicologia rappresenta una frontiera entusiasmante ma delicata.
Se gestita in modo etico e regolamentato, può diventare un potente strumento di supporto alla salute mentale.
Ma il futuro del benessere psicologico non può prescindere dal fattore umano: la tecnologia deve essere un alleato, non un sostituto.
Giuliana Gagliardi
Chief Editor DiPLANET.Tech

