
COP30 e Intelligenza Artificiale: il futuro verde dell’industria globale
COP30: il pianeta da salvare con “intelligenza”
Nel 2026 l’Intelligenza Artificiale diventa il nuovo “direttore d’orchestra” della transizione verde, coordinando fabbriche intelligenti e processi industriali per ridurre emissioni, sprechi e costi.
La COP30, in programma a Belém (Brasile) dal 10 al 21 novembre 2025, rappresenta un punto di svolta per la lotta al cambiamento climatico.
Tuttavia, la conferenza parte con un contesto geopolitico complesso: gli Stati Uniti saranno assenti, mentre Cina e Russia parteciperanno con delegazioni minori.
Nel frattempo, le emissioni globali di CO₂ hanno raggiunto livelli record e il limite di +1,5°C dell’Accordo di Parigi è stato superato.
AI e industria pulita: tre potenze in prima linea
Nel 2026 prenderanno vita tre progetti industriali globali basati su AI + digital twin + energia pulita, segnando una nuova fase della decarbonizzazione intelligente:
- Cina: oltre 40.000 smart factories integrano algoritmi di ottimizzazione energetica per ridurre sprechi e catturare CO₂ nei settori cementizio e chimico.
- India: 65 progetti “clean industrial” sfruttano l’AI per simulare linee produttive a basse emissioni, dall’acciaio verde alla green-ammoniaca.
- Stati Uniti: attraverso il Department of Energy, si sperimenta il super-calcolo per ridurre l’impatto dell’industria pesante, ma permangono ostacoli normativi e infrastrutturali.
- Tre strategie diverse, ma con un obiettivo comune: tagliare le emissioni e ripensare il modello produttivo mondiale.
- Belém e il simbolo dell’Amazzonia
- La scelta del Brasile non è casuale.
Belém, “porta dell’Amazzonia”, diventa il simbolo della battaglia per la protezione delle foreste tropicali, cuore pulsante della biodiversità e del clima globale.
Tra gli obiettivi principali della COP30: - Accelerare la transizione dai combustibili fossili
- Triplicare la produzione di energie rinnovabili entro il 2030
- Creare il fondo globale “Tropical Forests Forever Facility”
La Svizzera e l’Europa in prima linea
La Svizzera, rappresentata dall’ambasciatore Felix Wertli, chiede impegni più ambiziosi e misurabili.
La Confederazione punta a rafforzare gli investimenti per il clima, a sostenere indicatori di progresso e a consolidare l’obiettivo di limitare il riscaldamento a 1,5°C.
L’Unione Europea, invece, si conferma protagonista della transizione, con forti incentivi alle rinnovabili e al green tech.
Tecnologie chiave: AI, idrogeno e reattori modulari
La COP30 segna anche la consacrazione delle tecnologie pulite di nuova generazione:
- Reattori nucleari modulari (SMR): piccoli, sicuri e flessibili, ideali dove sole e vento non bastano.
- Idrogeno verde: ottenuto da energie rinnovabili, per decarbonizzare l’industria pesante e i trasporti.
- Carbon Capture e AI: sistemi che aspirano e stoccano la CO₂, integrati con modelli predittivi per ottimizzare costi ed efficienza.
- Batterie strutturali e fotovoltaico avanzato: tecnologie in grado di rendere l’energia pulita più accessibile e scalabile.
- Leader della decarbonizzazione
Paesi come Svezia, Finlandia, Danimarca e Norvegia guidano la transizione con quote di rinnovabili superiori all’80%.
Negli Emirati Arabi Uniti, la roadmap “Industrial Decarbonization 2050” punta a ridurre il 93% delle emissioni industriali.
La Lettonia lancia invece “AI Factory Antenna – Latvia”, un hub europeo per l’AI applicata alla sostenibilità.
L’impegno dell’Italia
Nel 2026, l’Italia accelera la propria strategia verde secondo il PNIEC 2030, che prevede:
- Riduzione dei consumi energetici del 15% rispetto al 2019
- 43% di energia rinnovabile nel mix nazionale
- Taglio delle emissioni di gas serra del 30% rispetto al 2005
- Potenziamento della mobilità elettrica e dell’efficienza energetica degli edifici
L’Italia si trova però a un bivio: rafforzare gli sforzi o acquistare quote di emissione da altri Paesi UE più virtuosi. Il 2026 sarà dunque un anno cruciale per allinearsi agli obiettivi europei e consolidare la transizione ecologica.
Giuliana Gagliardi
Chief Editor DiPLANET.Tech


